Piccola Edicola Trevigiana
Magazine gratuito di Cultura, Politica, Moda, Costume, Società (cioè froci, ladri, puttane, ubriaconi e vagabondi)
 
 
 
 
 
 
 

 
venerdì, novembre 04, 2005
  E' che avevo il torcicollo,
ma a me Celentano non mi è mai piaciuto.

E men che mai mi piace oggi: era ed è pretesco, era ed è gasato, era ed è cattolico: per me, era ed è anche di un'ignoranza abissale - di quelle "genetiche": ed il giochino di farne una bandiera - se non una corona da "Re", non ha mai retto.

Dicono "è bravo": boh, non lo so, dovrei conoscerlo meglio per poter dire la mia in merito - ma non è questo l'oggetto del contendere: dico che mi è sempre stato sui maroni, che è ben diverso: ne faccio un (mio) problema est/etico, non tecnico. Ma andiamo avanti.

Da buon aristofrocio, ovviamente ero sicuro di non incappare nel suo programma - son troppo snob su queste cose: e men che mai dopo le sparate antiberlusca, papa-rock e zapatero-lento, alle quali, pur non avendo assistito, non ho potuto evidentemente sottrarmi. Obbastalà, mi ero detto, i cavalli di Troia sono un classico che funziona sempre: ti sbatto un omino ke attacca berlusconi in prima pagina RAI, trasformo l' "evento" (??? ma scherziamo, vero?) in una prova adamantina di libertà, e ZAC - quatto quatto, visto ke fa così figo sparare su berlusconi da Servizio Pubblico, ti sbatto là gratis et amore dei un bel peana al papa ed alle sue omofobie - automaticamente sdoganato da qualsiasi approccio critico: "se spara contro berlusca, è fico: e se è fico lui, lo è anke il resto di quel che dice". Anzi macchè fico - è "rock".. Puah.

E non solo: ma paghi 2 prendi tre... incluso nel conto ci infilo pure il Grillini-boccalone, che squittisce "offeso" - senza pensare (probabilmente) che intanto anke lui avvalla l'immagine di opinionista del Celentano. Oggesù.

Ma insisto: fosse stato per questo, non sarei qua a scriverne, ora; il fatto è che avevo il torcicollo.

E quindi mi ero fiondato a letto presto, ben impastigliato, e talmente dolorante da far passare in second'ordine il fatto ke la TV della camera fosse accesa su Rockpolitik. Ricordo ke avevo appena fatto in tempo a pensare "Ma tu guarda, siamo arrivati al punto che Celentano è 'trasgressivo'...", e poi mi sono addormentato.

Per svegliarmi poi ad un certo punto: dolorante tanto quanto, ma in totale meraviglia: vedevo Patti Smith, e cantava "Because the night". La "mia" Because the night, e non, più banalmente, la sigla di Enrico Ghezzi.

Esile come non mai, segnatissima come di più non avrebbe potuto. E' sopravvissuta, cazzo: jeans neri negli stivali, giacca dal taglio maschile. Canta oggi così come cantava 30 anni fa, (mi) dà gli stessi brividi.

Mi sento già graziato - na roba del genere mi dà linfa x almeno un trimestre.. ma no, non basta: alla fine ci infila pure le parole di Pasolini sulla TV e sugli oppressi.

Mi chiedo se davvero mi ero limitato a prendere solo degli antidolorifici, ma davvero è così: non sono drogato, sto malebestia, mi sveglio nella notte col programma di Celentano, e c'e' Patti Smith.

Vabbè, poi sparla di Bush e dell'America di oggi - condivido, x carità.. ma già questo è + normale. Celentanesco, intendo dire. Mi piace invece di più far caso al suo modo di parlare e sorridere - quasi da bambina... Azz, Patti Smith ride.

Mi sento sciocchino, mi vengono in mente quelli che mi conoscono dai profili web, scopano con me e poi si meravigliano "ma tu sei un tenerone!". Macchebello, che bello, cazzo.

Poi c'e' porta-a-porta, Berinotti, La Russa (=rock), la sfigaterrima Elisabettagardini (lentaaaaaaa!!! :)

Okok.. posso tornare a dormire. Esagero se aggiungo "felice"? no, non esagero.

Felice.

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martedì, novembre 01, 2005
  The Rocky Horror Picture Show - script

..che poi il bello non era solo il film, e nemmeno - ancor meglio - l'assistere alla rappresentazione teatrale: perchè nel caso del Rocky Horror Picture show NON si assisteva - si interagiva. E tutto questo in anni non sospetti, in cui gli orrori del "pubblico interattivo" immancabile quanto improbabile in ogni scoreggia televisiva di oggi manco si sapeva che potessero esistere.

Come si interagiva? Andando a teatro (tra)vestiti da personaggi. Stando al gioco ke gli attori proponevano al/col pubblico. E aiutandosi con gli "scripts" - kiamiamoli "copioni", se aiuta a rendere l'idea... anke se erano "copioni" rimaneggiati - un opera nell'opera insomma: irresistibile per me, cito a caso, Janet che mentre nel testo originale gorgheggia "I've got an itch to scratch (ho un pruritino da cavarmi)", nel copione diventa un molto più esplicito "I've got an itchy snatch (c'ho la fessa che mi prude)"... e via discorrendo :D:D:D

Quindi, non esisteva "LO" script, ma ce ne potevano essere mille, ovviamente: e potevo io forse non averne uno?

Che sciocchezza - certo che no: ora non so se con questo accenderò la miccia delle polveri & ire di qualche Detentore di Copyright, però non so resistere: ce l'ho, e non posso non condividerlo.

E' un po' ciclopico, e quindi non lo posto qui nel blog: ma lo trovate tra i miei "Documenti" di twinpeeps (qui).

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  "Tocca-toccami.. voglio essere porca!"
La citazione del titolo appartiene alla Siusy Bladi - un bel tot di anni fa, in una trasmissione (credo Mediaset? boh non so più) che si chiamava "Lupo solitario". Roba di quando la TV era guardabile - anzi, ancora un po' meritevole di esser guardata.

E l'ineffabile Siusy allora si cimentava in una sua formidabile cover italiana di "Toucha-toucha me (I wanna be dirty)" - uno dei cavalli di battaglia del "Rocky Horror Picture Show" - già risalente a TANTI anni prima.

Non ho idea di ki legga queste righe, e non ho idea se tra essi ci sia chi se lo ricorda, il RHPS - o chi almeno abbia idea di che cosa si stia parlando: mi piace pensarlo, ma ammetto ke prevale il timore ke invece la stragrande maggioranza non ne sappia nulla.

'zzi loro: non starò qui ora a versare fiumi di cyber-inchiostro su qualcosa ke davvero di inchiostro non ne ha bisogno; eppoi sarebbe sleale: erano gli anni in cui a) avevo i capelli, e b) li potevo perfino usare x scorazzare in Ciao prima e Vespa poi, senza casco, e sentirci il vento in mezzo.

Erano gli anni in cui se uno cadeva da un albero, era colpa sua - e non responsabilità del contadino che non aveva affisso un apposito cartello certificato CE e omologato ISO-9000, dove un apposito pittogramma illustrasse ke "arrampicarsi su un albero può causare caduta dal medesimo, dovuta alla Legge di gravità".

Erano gli anni in cui il sesso era sporco, ma l'aria pulita (beh non proprio - non sono davvero antidiluviano... diciamo "un po' più pulita di oggi - o quantomeno sporca con cose diverse". Ma il sesso era sporco, oh se era sporco!! :P).

Erano gli anni che beato chi c'era - e possibilmente ne sia anche sopravvissuto - ma che erano fatti da "vivere", non da raccontare a posteriori: e comunque per intendersi non sto affatto inneggiando ad un'improponibile fantomatica "età dell'oro" - tuttaltro.. sto solo dicendo che, nel bene e nel male, erano anni COSI' diversi da oggi. Punto.

..ed erano gli anni, appunto, del Rocky Horror Picture Show.

Oggi dal "feed" di Repubblica.it - Spettcoli e Cultura apprendo che "Ultimo atto a Milano per il Rocky Horror Show".

Sorrido un po' malinconicamente - un altro pezzo della mia vita che se ne va, o meno melodrammaticamente, un altro capitolo chiuso.

Ma vivaddio va bene così: questi non son anni da Rocky Horror. Non sono nemmeno anni da Pasolini (domani è il due novembre, guarda caso), non sono anni da Fabrizio de Andrè.

Mi vien da chiedermi "che anni da che cosa sono" - poi leggo dei siparietti che un buffo omino italiano va a fare oltreoceano (sic) - e ritiro la domanda: temo di non volerlo sapere, grazie.

Ciao, rockyhorrorpictureshow.

Ultimo atto a Milano per il Rocky Horror Show

SPETTACOLI & CULTURA

Richard O'Brien ha ritirato i diritti teatrali. Lo spettacolo in scena al teatro Ciak
dal 3 al 13 novembre chiuderà quindi il tour europeo dopo dieci anni di repliche
Ultimo atto a Milano
per il "Rocky Horror Show"
Asta benefica dei costumi e cimeli con Enrico Bertolino
di RITA CELI

L'ULTIMO ATTO del The Rocky Horror Show andrà in scena a Milano, il prossimo 13 novembre. Al teatro Ciak, dove lo spettacolo sarà in cartellone dal 3 al 13 novembre, si conclude infatti il tour europeo del musical, dopo dieci anni ininterrotti di repliche, con oltre duemila spettacoli in tutta Europa.

La tappa milanese sarà quindi l'ultima occasione per vedere l'allestimento originale del musical di Richard O'Brien, con Bob Simon e la regia di Cristopher Malcom. Un appuntamento che sta richiamando il "popolo del Rocky" non solo dall'Italia. Sono infatti numerosissime le richieste e le prenotazioni di fan che provengono da tutta Europa.

Un evento che, domenica 13 novembre dopo l'ultima replica, sarà celebrato con una festa esclusiva cui sarà abbinata un'asta benefica dei costumi di scena e i memorabilia dello show. Il ricavato sarà devoluto alle associazioni Save the children e alla Vida, e il battitore
d'asta sarà Enrico Bertolino. In tutto il periodo delle repliche, infine, il teatro Ciak si trasformerà nello stile Rocky Horror, diventando un'unico grande set.

Scritto nel 1973 da Richard O'Brien, il Rocky Horror Show rappresenta uno spettacolo rivoluzionario, figlio delle trasformazioni politiche sociali e culturali degli anni '70, di cui diventa il simbolo in America e in Europa. Lo show diviene ben presto fenomeno di culto, viene tradotto in tutte le lingue e rappresentato ovunque.

Nel 1975 ne viene girata una versione cinematografica, The Rocky Horror Picture Show, diretto da Jim Sharman, con Tim Curry nei panni del Dr. Frank-N-Furter e lo stesso O'Brien in quelli di Riff Raff. Il film è tuttora in programmazione, accompagnato da show dal vivo e cantato in coro dagli spettatori debitamente travestiti per l'occasione. Come hanno fatto nel 1980 i protagonisti del film Saranno famosi di Alan Parker.
Moltissimi i fan in tutto il mondo, come dimostrano i numerosi siti aggiornatissimi che raccolgono novità e curiosità sul Rocky Horror Show. Ed è su Internet, girando tra i siti dedicati al musical, che si legge che è stato lo stesso Richard O'Brien a decidere di togliere i diritti a tutti i cast attualmente in tournée, per dedicarsi alla riedizione della sua opera.

Dalle pagine online dei fanclub si scopre inoltre che diversi teatri hanno organizzato feste e eventi per le ultime repliche. Come è accaduto, a fine agosto, ad Hannover (come riporta il fanclub italiano) dove si è svolta una precedente festa d'addio alla versione teatrale, completa di vendita all'asta dei costumi di scena e brindisi. Dal fanclub italiano precisano che la proroga è stata decisa solo in seguito, e confermano che l'ultima replica sarà a Milano. In quell'occasione saranno messi all'asta tutti, proprio tutti, i costumi e i cimeli dello show. Saranno meno consunti e costeranno di più di quelli di Hannover.

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(C) Storm, 2002

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Mastica e sputa
Mastica e sputa da una parte il miele
Mastica e sputa dall'altra la cera
Mastica e sputa prima che venga neve


Luce luce lontana più bassa delle stelle
Sarà la stessa mano che ti accende e ti spegne
Ho visto Nina volare tra le corde dell'altalena
Un giorno la prenderò come fa il vento alla schiena


Mastica e sputa da una parte il miele
mastica e sputa dall'altra la cera
mastica e sputa prima che faccia neve


Stanotte è venuta l'ombra l'ombra che mi fa il verso
Le ho mostrato il coltello e la mia maschera di gelso
E se lo sa mio padre mi metterò in cammino
Se mio padre lo sa mi imbarcherò lontano


Mastica e sputa da una parte la cera
Mastica e sputa dall'altra parte il miele
Mastica e sputa prima che metta neve


Luce luce lontana che si accende e si spegne
Quale sarà la mano che illumina le stelle
Ho visto Nina volare tra le corde dell'altalena
un giorno la prenderò come fa il vento alla schiena

Mastica e sputa prima che venga neve

Fabrizio De Andrè, Anime Salve (1996): Ho visto Nina volare

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